Relitto della superpetroliera Haven (Arenzano)

La Haven, varata originariamente con il nome di Amoco Milford Haven (indicata anche come M/C Amoco Milford Haven o M/C Haven, è stata una superpetroliera VLCC cipriota da 232.166 tonnellate di portata lorda. Varata nel 1973 ed inizialmente di proprietà della compagnia petrolifera statunitense Amoco, venne ceduta nel 1988 alla Troodos Shipping, compagnia diretta dall'armatore cipriota Lucas Haji-Ioannou e suo figlio Stelios Haji-Ioannou.
L'incidente e l'affondamento
Il naufragio della petroliera Haven è stato un grave incidente marittimo, avvenuto l'11 aprile 1991 nel tratto di mare davanti a Voltri, quartiere di Genova, e causato da una grande esplosione avvenuta a bordo.
L'incidente avvenne durante un'operazione di travaso di greggio dalla stiva 1 alla stiva 3. Si verificò un'esplosione che fece saltare cento metri di coperta nella parte prodiera. Durante l'inizio dell'operazione di traino, la parte prodiera, indebolita dalle esplosioni, si staccò dal resto dello scafo. La parte distaccatasi, lunga 95 metri, si adagiò a 470 metri di profondità. Le fiamme del greggio che bruciava e il cielo nero coperto dalla fitta nube segnarano quei giorni nel mare del golfo di Genova. Fu il più grave disastro ecologico nel mar Mediterraneo. Bruciarono circa 90.000 tonnellate di petrolio greggio. Alle 9,30 del 14 aprile avvenne l'affondamento definitivo con l'inabissamento a un miglio e mezzo dal porto di Arenzano, tra Arenzano e Cogoleto, su un fondale di 80 metri.
L'affondamento causò la perdita di migliaia di tonnellate di petrolio che almeno in parte, nelle sue componenti più dense, ancora oggi permangono nei fondali marini antistanti Genova.


L'eplorazione subacquea
Il relitto può essere visitato in due modi: in configurazione ricreativa fino a 40 metri, o tecnica in miscela Trimix (normalmente TX21/35 fino a 50 metri, TX18/45 fino a 60 metri e TX15/55 fino a 80).
L'immersione ricreativa, raramente eseguibile in curva di sicurezza in quanto il tempo di fondo sarebbe di soli 10 minuti, è comunque limitante per la visita del relitto, che necessita invece di circa 20-25 minuti tra i 40 e 45 metri. In configurazione tecnica, ma sempre in aria, il relitto viene visitato, con guida subacquea, anche fino a 60 metri, con bombole da fianco in EAN50 e/o Ossigeno puro: il tempo di fondo rimane sui 20 minuti, permettendo però un tempo totale di circa 60 minuti.
La Haven è sottoposta a regime di area protetta dalla capitaneria di porto di Genova e alla relativa ordinanza n. 305 del 28 settembre 1999, che regola le immersioni sul relitto e l'accesso. Tale disposizione prevede la possibilità di immergersi, se in possesso del brevetto corrispondente alla propria quota di immersione. I requisiti attuali per poter accompagnare come guida subacquea richiedono ora una certificazione minima di Dive Master di qualunque didattica riconosciuta, purché in stato attivo ed una assicurazione per attività sportiva subacquea; non è espressamente richiesto alcun esame medico, ma viene consigliata dai diving la usuale visita annuale. Sul relitto HAVEN il rapporto sub per guida rimane di 3 sub a 1 guida.

Lo scafo si presenta oggi ormai completamente colonizzato da una ricca fauna bentonica. Nel corso dei 30 anni passati in immersione, il ripopolamento ha raggiunto il suo punto di stabilizzazione tra le specie bentoniche. Il relitto giace in assetto di navigazione ed è interamente visitabile, sia in lunghezza che in penetrazione (7 ponti, tra i 40 e 75 metri, e l'intera area della sala macchine, dai 65 m).
Nel corso degli anni la sezione poppiera, sita dietro il castello che ospita i grandi argani e le bitte di ancoraggio, ora fortemente inclinate di 50 gradi verso l'interno, è gradualmente collassata: la coperta si inclina qui verso il centro della poppa, implodendo e formando una depressione che raggiunge ormai i 61 metri al punto centrale poppiero, in corrispondenza della verticale del timone. Il regolare monitoraggio strutturale del relitto, diretto dalle autorità competenti in collaborazione con l'università di Genova, include di solito anche il controllo di tali lente ma inesorabili modifiche dello scafo. Alcune parti metalliche interne col tempo si sono assottigliate, per cui sono necessarie alcune modifiche ai criteri di penetrazione in alcuni ponti (essenzialmente si tratta di non toccare nulla ai passaggi): la tecnica di penetrazione con "Frog Kick" e minimalismo delle attrezzature è attualmente la più adatta a tali ambienti ristretti e bui.

Tutta la lunghezza della prua è percorribile per circa 150 metri, con un tempo di fondo minimo per andata e ritorno di circa 25 minuti a 54 metri.
In navigazione a prua si può seguire, per orientarsi, la rete dei tubi di flusso del petrolio, di coperta (tra 54 e 56 metri), sia in andata che in ritorno: l'estrema punta della prua, posatasi a 470 metri di profondità a seguito del distacco avvenuto il 11 aprile 1991 durante le operazioni di rimorchio è invece inaccessibile. La parte anteriore della Haven termina con un taglio verticale, frastagliato, di tutta la parte prodiera, e rende possibile l'accesso a prua, da 60 a 80 metri, dell'intera smisurata cavità interna, larga 52 metri e alta 20 metri: essa permette la penetrazione, in completa oscurità, all'interno degli enormi serbatoi di stoccaggio del petrolio, che sono divisi in grandi camere. L'esplorazione di questa sezione è strettamente riservata a immersioni in miscela ipossica e ad un alto grado di addestramento subacqueo, e viene raramente eseguita.
La Haven è il più grande relitto visitabile da subacquei del Mediterraneo. Alcune fonti la indicano come il più grande relitto al mondo visitabile da subacquei.
Foto e video della nostra giornata (coming soon):
